Ipocolesterolemizzanti

L'aggettivo ipocolesterolemizzante è riservato a qualsiasi trattamento dietetico, comportamentale, farmacologico o di altro tipo, capace di ridurre i livelli plasmatici di colesterolo. Sono davvero molti gli integratori e gli alimenti che promettono risultati in tal senso, ma la loro efficacia è limitata a monte dal fatto che i valori di colesterolo dipendono per circa l'80% dalla sintesi interna all'organismo e solo per il 20% dall'apporto alimentare; se questo viene ridotto a monte, l'effetto positivo dei vari integratori ipocolesterolemizzanti che agiscono riducendo l'assorbimento intestinale del lipide (integratori di fibra, steroli vegetali ecc.) è dunque limitato. Vediamo ora le principali classi di farmaci attualmente in uso:

1) STATINE

2) EZETIMIBE

3) MEGADOSI DI NIACINA

4) FIBRATI

5) RESINE SEQUESTRANTI GLI ACIDI BILIARI

STATINE

Il grande progresso nel trattamento dell'ipercolesterolemia compiuto negli ultimi decenni è in gran parte legato alla scoperta delle statine, una classe di farmaci in grado di abbassare la sintesi di colesterolo nel fegato fino al 40%. Per contro, possono aumentare fino al 15% la sintesi di colesterolo buono HDL.

Le statine più utilizzate sono la simvastatina e l'atorvastatina, di cui il grosso vantaggio è dato dalla scarsità di effetti collaterali che, quando presenti, includono sofferenze ai muscoli delle braccia e delle gambe paragonabili all'indolenzimento provocato dall'influenza. L'eventuale comparsa di tali effetti avversi si ha generalmente nelle prime settimane di trattamento e dev'essere ovviamente riferita al proprio medico curante. Le statine appesantiscono anche la funzionalità epatica e sono controindicate in presenza di disfunzioni e patologie a carico del fegato.


 

EZETIMIBE

Al contrario di fibrati e statine, che agiscono sul colesterolo endogeno (prodotto dall'organismo), l'ezetimibe agisce bloccando l'assorbimento della quota esogena (alimentare) e biliare nell'intestino. Si assume una volta al giorno sottoforma di pastiglie e può essere assunta in associazione con una statina o come alternativa ad essa nel caso di intolleranze.
 

FIBRATI

I fibrati sono un'altra classe farmaceutica importantissima nel trattamento delle dislipidemie. Sebbene siano utilissimi anche nella riduzione del colesterolo (in media del 10-15%), sono utilizzati soprattutto per riportare nella norma alti valori di trigliceridi nel sangue. 

I fibrati possono provocare dolori muscolari nelle prime settimane di trattamento e piccoli disordini gastroenterici, anche se risultano generalmente ben tollerati dal paziente.